C’era una volta in un
regno molto molto vicino un Re,
egli governava il suo
regno con furbizia e sagacia, egli più di venti anni fa fu eletto per far “ripartire” il regno, per eliminare il
malaffare soprattutto nella Pubblica Amministrazione dopo che i precedenti
regnanti l’avevano via via rovinato.
Oggi, lo possiamo
osservare, evidentemente il Re ha fallito il suo intento, lo vediamo, o almeno
alcuni di noi lo vedono, per rinforzare
questa tesi voglio raccontare una piccola storia, una storia che racconta come
i vassalli e valvassori del Re ancora oggi maneggiano e gestiscono la vita e il
potere del regno.
Come scrivevo, c’era …
anzi c’è (e ci sarà) un fedele servitore de Re, ovvero non di lui direttamente
ma delle sue idee, del suo modo di intendere, con il suo servizio nel tempo,
egli ha conquistato un titolo onorifico importante, egli fu nominato Barone. Si
era guadagnato questo titolo dopo moooooltissimi anni di lavoro, nel suo
settore. È indubbio che negli anni ha operato bene, nei lustri passati ha
costruito molte cose, ha dato certezze anche occupazionali alle giovani persone
che sono venute in contatto con lui.
Ma a che prezzo tutto
ciò? Ciò che apparentemente ha costruito è stato fatto tutto alla luce del
giorno? Quanti “favori” ha fatto negli anni di cui oggi chiede il conto?
Voglio narrarvi quanto
è successo in questo ultimo periodo:
alcuni anni fa, il
Barone, andò incontro ad una deriva mentale e decisionale evidente, dapprima
mostrando disinteresse assoluto ad una sua possibile creatura per poi
ravvedersi tardivamente cercando di ostacolarne con tutti i mezzi la nascita,
solo perché il nome sulla creatura non era il suo.
Ahi lui i suoi Vassalli
cominciarono chiedergli conto di tutta la fiducia, anche economica, che in lui
avevano riposto, e quell’unica creatura, vera, tangibile con prospettive di futuro
importanti, era lì, era lì e non aveva il suo nome. Il boicottaggio non gli
riuscì, la creatura crebbe e ancora oggi continua la sua vita crescendo sana e
robusta nonostante il mare in tempesta che attraversa quotidianamente.
Il suo rancore cresce
da quei giorni, nonostante egli abbia raggiunto, superato e sorpassato ogni
ragionevole età per godersi un meritato riposo, ma si sa quando conquisti un
certo titolo nobiliare … è dura separartene.
Venendo ai giorni
nostri egli, in virtù di scelte fatte nel recente passato risultava ancora al
comando di un manipolo di uomini e mezzi che dovevano conquistare un obiettivo,
tra questi uomini, provenienti da regni diversi, però non vi era più la voglia di essere guidati da lui, rappresentava
il passato, avrebbe combattuto per obiettivi distanti anni luce dalla realtà e dall’utilità, facendo un esempio, e
come se alla comunità servisse un nuovo acquedotto e lui combattesse per ottenere
dei nuovi chef per la sua corte.
Tutti insieme gli uomini si fecero forza e
chiesero ai propri vassalli, principi e regnanti delle terre da cui provenivano
e ottennero di pensionare il Barone che non la prese bene (e ancora oggi non
capisco perché) nominando un nuovo condottiero.
Il Barone diede fondo
a tutte (tutte?) le sue conoscenze, andò a riscuotere parte dei favori fatti
travalicando ogni interesse della comunità asservendo solo il suo tornaconto
privato e riuscì a trovare un regnante suo debitore che intervenne a rimuovere
il nuovo condottiero. Umiliando lui, la sua competenza, al sua storia e
provocando probabilmente una scissione futura.
Che ne sarà del
manipolo di uomini e dell’obiettivo iniziale non si sa, ma questo a lui non
interessa, lui, il Barone la sua piccola vendetta l'ha ottenuta… mandare a
puttane tutto.
Non avete capito a cosa mi riferisco? Sono stato troppo
criptico?
Mi spiace ma non posso essere più esplicito, come si dice… anch’io
tengo famiglia L